Il Canto della Promessa

Come la gran parte dei canti tradizionali dello scautismo italiano, il Canto della Promessa è un adattamento dal vasto repertorio francese degli Scouts de France. Il Chant de la Promesse è stato composto nel 1921 dal Padre gesuita Jacques Sevin, che degli Scouts de France fu cofondatore, commissario e figura chiave (dichiarato Venerabile il 10 maggio 2012, Sevin viene in tutto il mondo considerato il “padre dello scautismo cattolico” per il suo profondo impegno nel trovare tra lo scautismo originale di B.-P. e il cattolicesimo contaminazione e arricchimento, e non semplicemente nel qualificare come “cattolica” la proposta religiosa dell’associazione), su di una melodia tradizionale natalizia. Si è diffuso in tutto il mondo, in particolar modo nello scautismo cattolico, diventando patrimonio dell’intero Movimento.

Il Canto accompagna tradizionalmente tutte le occasioni più importati e significative della vita scout, ma raramente ci si sofferma a riflettere sul significato delle sue parole. Similmente al testo francese, sebbene quest’ultimo abbia 5 strofe, il testo italiano del Canto è una trasposizione cantata del testo della Promessa. Più che un semplice canto, si tratta infatti di una vera e propria preghiera – cantata e comunitaria – sulla Promessa con la quale si affida a Dio l’impegno preso, e nel contempo se ne chiede l’aiuto per poter mantenerla e farla propria.

Con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio   Dinanzi a voi m’impegno sul mio onor, e voglio esserne degno per Te o Signor.
    La giusta e retta via mostrami Tu, e la Promessa mia accogli o Gesù.
per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese,   Fedele al Tuo volere sempre sarò, di Patria il mio dovere adempirò.
per aiutare gli altri in ogni circostanza,   Apostolo Tuo sono per il Tuo amor, agli altri di me dono vo’ dare ognor.
per osservare la Legge Scout.   Leale alla mia Legge sempre sarò, se la Tua man mi regge la manterrò.

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