La scelta del tema del Campo di Gruppo

hobbit300Come ormai tutti sapete quest’estate il Campo di Gruppo ha avuto come tema il celebre libro di J. R. R. Tolkien Lo Hobbit, libro di cui ricorreranno nel 2017 gli 80 anni dalla prima pubblicazione.

La scelta del tema di un Campo non è mai banale, e in particolar modo per un evento come quello dello scorso agosto volevamo un tema che avesse esso stesso un valore e un messaggio che si intrecciasse con gli obbiettivi educativi che la Comunità Capi si era posta. Una scelta quindi che non abbiamo preso con leggerezza: ci sono volute ben tre riunioni – nelle quali ovviamente abbiamo affrontato anche altri argomenti – prima di chiudere il 13 gennaio sulla storia di Tolkien.

Dei temi del libro quello che ci ha colpito particolarmente, e che abbiamo cercato di sottolineare al Campo, è il fatto che Bilbo sia partito da Casa Baggins non per cercare qualcosa per se stesso (non è andato in cerca di un tesoro materiale o spirituale per arricchirsi), ma per aiutare dei perfetti sconosciuti – Thorin e la sua Compagnia – a ritrovare quel luogo ormai perduto – Erebor – che chiamano casa.

Lascia un mondo quotidiano ricco di tutte le comodità senza davvero rendersi conto di cosa significa prendere la strada (e se ne rende conto dopo i primi passi quando si accorge di essersi dimenticato il fazzoletto!), per intraprendere un’Avventura che lo porterà a (ri)scoprire di avere coraggio. Coraggio non solo per affrontare i nemici, ma anche per affrontare gli amici. Lo porterà a scoprire che i veri tesori non sono quelli rinchiusi nei forzieri, o protetti da temibili draghi; ma lo sguardo di un amico, un gesto senza parole, il donare sé stessi. Alla fine del viaggio, quello che tornerà a Hobbiton sarà un Bilbo più ricco di quello che è partito. Più ricco perché ha accettato di percorrere la Strada con spirito aperto pronto ad accogliere gli altri, crescendo ad ogni persona incontrata e ad ogni situazione vissuta.

«In te c’è più di quanto tu non sappia, figlio dell’Occidente cortese.
Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati.»

  • Il richiamo e l’esperienza formativa della Strada.
  • Il Servizio disinteressato.
  • Una Comunità che accoglie e tira fuori le potenzialità di noi stessi.

Come potevamo non sentire una certa familiarità (temi infatti rielaborati anche da Marina nella Canzone del Campo)?

Forse anche il fatto che sia Ugo che Suor Cecilia siano notoriamente appassionati di Tolkien, e che abbiano presentato la storia di Bilbo con molta eloquenza può aver pesato nella scelta finale… ma questa, come si suol dire, è un’altra storia!

Lo Hobbit come Ambiente Fantastico sperimentale della Branca L/C

Forse non tutti sanno che quando nacque, l’AGESCI si interrogò a lungo sul metodo unificato per la Branca Lupetti/Coccinelle e se gli Ambienti Fantastici della Giungla e del Bosco potessero essere ancora adatti. Il Regolamento nel 1980 infatti se da un lato fissava in maniera scrupolosa i principi del Metodo, dall’altro si asteneva dall’individuare gli ambienti di riferimento fino al 1983, continuando comunque il lavoro sia sulla Giungla che sul Bosco ed autorizzando nel contempo un periodo triennale in cui sperimentare possibili ambienti alternativi.

«la situazione concreta e la storia delle Branche Lupetti /Coccinelle, il lavoro di elaborazione e riflessione svolto dal momento dell’unificazione, suggeriscono di non effettuare oggi la scelta di un solo Ambiente fantastico

Furono 48 le Comunità Capi autorizzate con 13 ambienti fantastici, ed uno di questi fu proprio Lo Hobbit sperimentato dai Gruppi Mestre 2, Roma 1 e Roma 70. Se siete interessati ad approfondire, potete consultare la Relazione della Branca nei Documenti Preparatori al Consiglio Generale del 1983 alle pagine 23-36.

 

Interessati ad approfondire la storia di Bilbo?

Se voleste approfondire la storia e i temi trattati ne Lo Hobbit, oltre alla lettura del libro ovviamente, i testi disponibili nella nostra lingua sono limitati. Ne segnaliamo in particolare tre:

In occasione dell’ottantesimo anniversario dell’uscita del libro (21 settembre 1937), la casa editrice inglese HarperCollins ha recentemente pubblicato un’edizione speciale. Si tratta del fac-simile della prima edizione che contiene il testo originale, ovvero prima delle modifiche fatte da Tolkien per la seconda edizione in preparazione all’uscita de Il Signore degli Anelli, dove ad esempio è radicalmente cambiato il capitolo dell’incontro di Bilbo con Gollum. Lo stesso testo lo trovate anche tradotto in italiano nell’edizione de Lo Hobbit annotato.