San Giorgio incarna l’ideale della nostra Promessa

Il 23 aprile è la ricorrenza di San Giorgio, il “grande martire” per eccellenza, Patrono degli Scout.

L’episodio più celebre della leggenda di questo Santo che sul suo cavallo bianco affronta e uccide il Drago – archetipo del mostro – è la storia dell’eroe che mette la forza e il coraggio a servizio di una causa buona e giusta, la salvezza di una fanciulla. La lotta di san Giorgio contro il drago, la lotta del bene contro il male, ha ispirato i Cavalieri medievali a sceglierlo come proprio patrono «perché era l’esempio di quello che volevano essere loro: forti, coraggiosi, pronti a servire ed a accorrere in difesa dei deboli e degli oppressi, fedeli fino alla morte» (Padre Ruggi d’Aragona).

Come san Giorgio incarnava gli ideali della cavalleria, allo stesso modo Baden-Powell ce lo indica come modello al quale ogni scout ed ogni guida dovrebbe ispirarsi: San Giorgio è protettore ed esempio di tutti coloro che hanno fatto la Promessa. E non importa se l’abbiamo fatta pochi mesi fa o tanti anni fa. Non importa se il fazzolettone ce lo mettiamo ancora al collo ogni settimana, o è da troppo tempo a prendere polvere in qualche cassetto.

Quel giorno tutti noi abbiamo promesso – se Dio vuole per sempre – sul nostro onore di fare del nostro meglio nel compiere il nostro dovere verso Dio e il Paese, nell’aiutare gli altri in ogni circostanza, e nell’osservare la Legge Scout.

Non abbiamo certo promesso di essere perfetti – come possiamo esserlo?
Non abbiamo certo promesso di non sbagliare mai – sarebbe presuntuoso.
Nel nostro quotidiano infatti, sia che siamo adolescenti, giovani, adulti o… ancor più maturi, non sappiamo cosa incontreremo lungo la nostra strada, ma certamente prima o poi incontreremo delle difficoltà, degli imprevisti. Incontreremo qualcosa o qualcuno che si frappone sul sentiero, oppure troveremo improvvisamente nei nostri cuori dei dubbi, o ancora ci sentiremo di cedere a delle tentazioni o di venir meno alla nostra parola. Un giorno potremo anche dimenticare quel che abbiamo promesso.

In quelle occasioni verrà voglia di scappare, di volgere le spalle, di cedere, di rinunciare, di non considerare noi stessi preparati ad affrontare la situazione. «Non ce la farò mai». «Non sono all’altezza». «Non sono abbastanza bravo». «Non sono abbastanza forte».
In quel momento pensiamo al nostro Patrono. Lui era un semplice cavaliere armato solo di una lancia, perché anche lui come San Francesco un millennio dopo aveva rinunciato a tutto. Come avrebbe mai potuto affrontare e sperare di battere il drago? Era più semplice cambiare strada, lasciare la principessa al suo destino. «Io sono solo io». «Non sono sufficientemente armato». «Il drago mi sconfiggerà di certo». «Cosa posso fare io? ci penserà qualcun altro più capace di me». Quella era la via semplice, la scelta facile. Ma non fu la sua scelta. Non indietreggiò, prese la carica, sfoderò la lancia e si lanciò contro il Drago. Agì al meglio delle proprie capacità, mettendo in pratica quanto aveva imparato a fare.

Pertanto quando la vita ci porterà difronte ai nostri personali draghi da affrontare, ricordiamoci di San Giorgio: come lui, non lasciamoci spaventare dalle difficoltà che incontreremo, imbracciamo la nostra lancia e affrontiamole con coraggio.

disegno di Pierre Joubert

«S. Giorgio è raffigurato con un sorriso indescrivibile; egli affronta con quel sorriso il dragone, allegramente, ed è deciso a vincerlo. È questo il modo di fronteggiare qualsiasi difficoltà per quanto minacciosa possa sembrare. Perciò non accontentarti di stare sulla difensiva e di schivare il peggio, ma va incontro agli ostacoli, deciso a superarli e a trarne vantaggio in qualche modo».

Baden-Powell

Se è vero che san Giorgio ci è da esempio nel come affrontare gli ostacoli, egli incarna anche l’ideale stesso della nostra Promessa: corre incontro al drago per aiutare una persona in difficoltà, corre ad aiutare gli altri, corre a servire.

«Tutti gli eroi, è stato giustamente detto, non sono dei santi. – scrive Padre Forestier – Ma tutti i santi sono degli eroi, degli eroi come lo desiderava Baden-Powell: nella vita di ogni giorno». Questa chiamata alla santità attraverso l’eroismo quotidiano, attraverso l’attenzione ad essere preparati a scoprire nel prossimo (chiunque esso sia) un fratello a cui dedicare uno spazio della propria vita, è in ultimo il contenuto della Promessa. La Promessa è infatti una libera risposta alla chiamata di Dio a contribuire a costruire il suo Regno«dovere verso Dio significa non solo affidarsi alla Sua bontà, ma fare la Sua volontà praticando l’amore del prossimo» (B.-P.), il modo con cui noi scout siamo chiamati ad essere «luce del mondo».

Ecco quindi che san Giorgio assume più chiaramente il ruolo di protettore ed esempio per ogni scout e per ogni guida: ci ricorda di affrontare con coraggio la vita e di servire gli altri, infatti è attraverso il servizio che si raggiunge la vera felicità – «il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri» (B.-P.) – perché «si è più beati nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Servire non chi ci viene bene, non solamente colui che ci può contraccambiare; servire non solamente quando è facile; servire senza andare a cercare situazioni lontane da noi perché ciechi alla realtà e alle persone che ci circondano. Le occasioni per essere utili le troviamo inaspettatamente lungo la nostra strada, come san Giorgio trovò il drago e la fanciulla mentre passava di lì. «Lo scautismo è sforzo di creature che si aprono all’Amore» scriveva Don Andrea Ghetti.

«Servire significa sacrificare il proprio piacere e la propria convenienza per aiutare coloro che hanno bisogno di noi. Ebbene, se tu metti te stesso al servizio degli altri, giorno per giorno, nelle piccole cose come nelle grandi, ti renderai conto di star sviluppando in te quella scintilla d’Amore finché diventerà talmente forte da sollevarti gioiosamente al di sopra di tutte le piccole difficoltà e noie della vita: ti sentirai al di sopra di esse, sarai pieno di buona volontà verso gli uomini, e la coscienza, la voce interiore, ti dirà: “bene!”».

Baden-Powell

Baden-Powell invita tutti noi che abbiamo fatto la Promessa a rammentarcene ogni 23 aprile, giorno di san Giorgio. Rinnoviamola nel nostro cuore, per poter essere preparati a servire, e che San Giorgio possa esserci sempre d’aiuto e d’esempio.

O glorioso cavaliere di Cristo,
inclito San Giorgio,
che non esitasti a versare il tuo sangue
per rimanere fedele alle promesse del tuo Battesimo,
ricorriamo a Te,
Protettore e Modello di tutti gli Scout.
Ottieni a noi la grazia
di non mai tradire l’amicizia di Gesù,
nostro Signore e Capo;
di crescere ogni giorno più forti nel Suo amore,
e così rimanere fedeli, in ogni circostanza,
alle nostre promesse di Cristiani e di Scout.
Amen.


Per concludere, rileggi il nostro articolo su Il Canto della Promessa.