Due canti dedicati alla Madonna degli Scout

Alla Nostra Signora della Strada

Il canto comunemente conosciuto come “Madonna degli Scout” si chiama in realtà Alla Nostra Signora della Strada ed appartiene alla tradizione italiana dell’ASCI. É uno dei canti del patrimonio delle Aquile Randagie lombarde il cui testo è stato scritto dai fratelli Andrea (Baden) e Vittorio Ghetti su di una melodia risalente alla Guerra dei Trent’anni (1618-1648): il titolo originale di questa marcia militare è Unser liebe fraue.

Alla Madonna degli Scout

Alla Madonna degli Scout è invece il vero titolo di un altro canto, comunemente conosciuto come “Scende la sera” o “Vergine di luce“, che come molti dei canti tradizionali è l’adattamento di un canto del patrimonio francese degli Scouts de France. Notre-Dame des Éclaireurs (letteralmente Nostra Signora degli Esploratori) è stato composto nel 1920 da Padre Jacques Sevin sulla melodia di un canto tradizionale francese alla Vergine, L’Ombre s’étend sur la terre.

San Giorgio incarna l’ideale della nostra Promessa

Il 23 aprile è la ricorrenza di San Giorgio, il “grande martire” per eccellenza, Patrono degli Scout.

L’episodio più celebre della leggenda di questo Santo che sul suo cavallo bianco affronta e uccide il Drago – archetipo del mostro – è la storia dell’eroe che mette la forza e il coraggio a servizio di una causa buona e giusta, la salvezza di una fanciulla. La lotta di san Giorgio contro il drago, la lotta del bene contro il male, ha ispirato i Cavalieri medievali a sceglierlo come proprio patrono «perché era l’esempio di quello che volevano essere loro: forti, coraggiosi, pronti a servire ed a accorrere in difesa dei deboli e degli oppressi, fedeli fino alla morte» (Padre Ruggi d’Aragona).

Come san Giorgio incarnava gli ideali della cavalleria, allo stesso modo Baden-Powell ce lo indica come modello al quale ogni scout ed ogni guida dovrebbe ispirarsi: San Giorgio è protettore ed esempio di tutti coloro che hanno fatto la Promessa. E non importa se l’abbiamo fatta pochi mesi fa o tanti anni fa. Non importa se il fazzolettone ce lo mettiamo ancora al collo ogni settimana, o è da troppo tempo a prendere polvere in qualche cassetto.

Quel giorno tutti noi abbiamo promesso – se Dio vuole per sempre – sul nostro onore di fare del nostro meglio nel compiere il nostro dovere verso Dio e il Paese, nell’aiutare gli altri in ogni circostanza, e nell’osservare la Legge Scout.

Non abbiamo certo promesso di essere perfetti – come possiamo esserlo?
Non abbiamo certo promesso di non sbagliare mai – sarebbe presuntuoso.
Nel nostro quotidiano infatti, sia che siamo adolescenti, giovani, adulti o… ancor più maturi, non sappiamo cosa incontreremo lungo la nostra strada, ma certamente prima o poi incontreremo delle difficoltà, degli imprevisti. Incontreremo qualcosa o qualcuno che si frappone sul sentiero, oppure troveremo improvvisamente nei nostri cuori dei dubbi, o ancora ci sentiremo di cedere a delle tentazioni o di venir meno alla nostra parola. Un giorno potremo anche dimenticare quel che abbiamo promesso.

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Il Clan ha incontrato Lamine

Nella settimana dal 19 al 25 marzo, il Clan del Tizzone ha vissuto l’esperienza della settimana comunitaria, un periodo particolare d’intesta vita di Comunità in cui i ragazzi pur continuando a fare la loro vita quotidiana (scuola, lavoro, sport, ecc…) invece di tornare a casa, mangiano e dormono assieme nello stesso luogo. In una di quelle sere hanno incontrato un giovane migrante che ha condiviso con i nostri rover e scolte la sua esperienza. Maria e Martina hanno scritto questa riflessione da condividere con tutti voi a seguito di quell’incontro.


Sentire parlare Lamine, in qualche modo ci ha fatto pensare a quei valori come l’uguaglianza, la compassione e la comprensione che l’egoismo della vita quotidiana avevano offuscato. La storia di Lamine é la storia che riguarda un po’ tutti noi: un giovane che ama la sua famiglia ma che è costretto a scappare per avere un futuro. É una storia di amicizia, di coraggio ma anche di persecuzioni e di guerra. Il suo racconto ci ha insegnato ad ascoltare prima di giudicare, ci ha insegnato a tendere una mano, ci ha insegnato a fare del nostro meglio per essere pronti a servire.

Verso il nuovo PEG: la fotografia del Gruppo

La Comunità Capi ha concluso all’inizio di marzo la prima parte del percorso verso la costruzione del Progetto Educativo, parlando in termini di  scouting abbiamo concluso l’osservazione della realtà del Gruppo ad oggi nel 2017 con un occhio rivolto al percorso degli anni precedenti del vecchio PEG.

Ci siamo mossi raccogliendo tutta una serie di dati diversi:

  • Analisi d’Ambiente di ciascuna Branca, nelle quale le Direzioni hanno analizzato la situazione attuale, lo sviluppo negli ultimi anni, provando ad evidenziare bisogni e necessità da affrontare: da questa analisi sono già emerse alcune situazioni comuni a tutto il Gruppo;
  • Analisi d’Ambiente della Comunità Capi dividendola in due parti, ovvero un’analisi della situazione della Co.Ca. dal punto di vista della comunità (ambiente, rapporti, efficacia, modalità, ecc…), ed un’altra più incentrata sui bisogni formativi (e non) dei capi;
  • Questionario alle Famiglie anonimo che ci ha permesso di raccogliere informazioni più precise sulle famiglie, su cosa ritengono importante nell’educazione dei propri figli e sui rapporti e la percezione tra famiglie e Comunità Capi.

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Il Canto della Promessa

Come la gran parte dei canti tradizionali dello scautismo italiano, il Canto della Promessa è un adattamento dal vasto repertorio francese degli Scouts de France. Il Chant de la Promesse è stato composto nel 1921 dal Padre gesuita Jacques Sevin, che degli Scouts de France fu cofondatore, commissario e figura chiave (dichiarato Venerabile il 10 maggio 2012, Sevin viene in tutto il mondo considerato il “padre dello scautismo cattolico” per il suo profondo impegno nel trovare tra lo scautismo originale di B.-P. e il cattolicesimo contaminazione e arricchimento, e non semplicemente nel qualificare come “cattolica” la proposta religiosa dell’associazione), su di una melodia tradizionale natalizia. Si è diffuso in tutto il mondo, in particolar modo nello scautismo cattolico, diventando patrimonio dell’intero Movimento. Leggi tutto “Il Canto della Promessa”